Lavori Artistici


Anima e Animus

2017

 

Merletto ad ago bolognese (tecnica Aemilia Ars) su foglie di ginkgo biloba.


Per un particolare amore umano

2014/2015

Hair's embroidery in polaroid

Foto digitale con effetto sketch, stampata su carta giapponese. Ricamo con capelli veri e pellicola polaroid.


Araneola

2014

Installazione di Gabriele Montani - Perfomance di Elena Sammarchi

Soggetto: Elena Sammarchi


Diminutivo di aranea, con spiccata funzione ipocristico affettiva. Un nome insomma..."ragnetto", l'essere per eccellenza il cui ventre riunisce le due attività che definiscono la donna: fecondità e filatura.

Tessere diviene quindi un "creare una forza che tiene", è organizzare l'informe dando unità e contenendo la disgregazione, articolare e rendere visibile il vuoto. É filare storie, incontrare l'altro ed intrecciare relazioni e legami stabilendo limiti e confini; è legare, annodare e ordire destini con le sue trame. 

Tessere è segnare e gestire il tempo, tendere legami tra due punti, è tessere, come le Parche, il destino della vita. É anche trattenere e incarcerare, confondere e alienare, imbrogliare...come la tela del ragno.

Come demiurghi costruiamo la nostra vita, divenendo soggetto attivo e passivo contemporaneamente; siamo preda e predatore, martire e tormentatore, siamo Cloto e Aracne, divinità e bestialità, siamo vita e morte.


araC  anelE

2013

Video performance

Soggetto e regia: Elena Sammarchi 


ARAC come Aracne e come la parola "cara" al contrario. ANELE come to anele (che in inglese significa benedire/dare l'estrema unzione) e come il mio nome, Elena al contrario. 

Elena cara. Un lavoro autobiografico, si potrebbe dire, che simboleggia ciò che sono stata, il mio passato, i miei attaccamenti, la mia 'vecchia tela'. 

Questo lavoro racchiude tre tematiche a me molto care: 

TESSITURA in quanto mestiere femminile tra i più antichi al mondo e narrato fin dai tempi arcaici.

RAGNO animale tessitore per antonomasia e creatore di questa nobile arte in natura, il quale secerne la propria seta, il proprio filo, non solo per crearsi un riparo ma anche utilizzandolo come espediente per procacciarsi il cibo. Per me rappresenta quella parte di noi che ci rende demiurghi del nostro fato; come ragni tessiamo i nostri fili (le nostre relazioni, le nostre scelte, le nostre emozioni, i nostri amori) creando la nostra tela, la nostra vita. 

ARACNE in quanto essere ibrido e incarnazione mitologica sia della tessitura, sia del ragno; è l'unione tra umano e bestiale. Rappresenta la figura dell'artista, del filosofo o del poeta, ricco di fascino ma controverso e condannato proprio per questo.


Le tre età della donna

2011

Installazione presso Galleria Sant'Andrea di Parma


L'opera affronta e rivisita, in modo simbolico, le tre fasi della vita femminile associando ad ognuna di esse un preciso colore. 

Il bianco simboleggia la nascita e l'infanzia, la purezza.

Il rosso rappresenta la crescita e la maternità, la sessualità.

Il nero, infine, effigia la vecchiaia, la morte. 

 

Manichini "scheletro" in alluminio con illuminazione integrata a led

Drappi di organza acrilica.


La pizia

2010


Nel mondo greco, la Pizia era la sacerdotessa che pronunciava gli oracoli in nome di Apollo nel santuario di Delfi, situato presso l'omphalos, l'«ombelico del mondo». La Pizia è fautrice di profezie, la portavoce degli dei nel mondo, ma la protagonista del libro di Friedrich Dürrenmatt ha più l'aria dell'imbrogliona che improvvisa oracoli a caso. Dürrenmatt non vuole dissacrare il mito, quanto piuttosto riflettere con ironia sulla capacità della Pizia di generare scompiglio con nefasti e infondati pronostici.

 

Abito in velluto di cotone nero; mantello in raso di seta nero; copricapo in vere piume di gallo dorate a mano.


Beckett dresses / Beckett faces

2009-2010

Installazioni/mostre collettive


“Beckett dresses” è una composizione d'arte ispirata alla poetica teatrale del più grande maestro del Teatro dell' Assurdo: Samuel Beckett.

Infatti il fulcro dell'opera, qui, è proprio l' ASSURDO il quale porta alla creazione di personaggi vuoti i cui gesti non hanno un senso ma sono ricchi di valenza trasformando, così, il soggetto in un simbolo. Non c'è un inizio e non c'è una fine, segnando un “andamento” circolare dell'esistenza che porta alla sofferenza dell'animo, ma anche alla liberazione e alla rinascita attraverso la morte.

 

Abiti in tela di cotone e maniche in lycra; copricapi in lycra.